Friday, 14 March 2025

Rita as seen by Paolo Occhipinti, Oggi journalist in 1965

Article published by Italian illustrated magazine Oggi in 20 March 2025; researched and written by Valeria Palumbo. John Foster, pseudonimo di Paolo Occhipinti, nato a Milano, 23 agosto 1939, è un cantante e giornalista italiano.

RITA PAVONE, the elf with the voice of a giant

She was discovered at 17. Two years later, thanks also to the TV series 'Il Giornalino di Gian Burrasca', the singer from Turin was a star. With soprano high notes, girlish manners and clear ideas about the future.


Paolo Occhipinti, who would later be the director of Oggi for a long time, at the time, in 1965, was not only a rising reporter, but also a popular singer by the name of John Foster. In the article he dedicated to Rita Pavone in issue 9-10 of March 11, 1965 of our illustrated weekly he combined irony and a certain perfidy: 'I have known Rita Pavone for three years and have met her about ten times, and yet I cannot say that I know her. The portrait of her that I have been able to build up to now has something monstrous about it; I am not talking about her physique of course. For I must admit Rita Pavone is much prettier in person than when seen on television. There is something in her character that irritates me: at nineteen I don't think she has fallen in love yet, she has no friends and doesn't want to have any; she doesn't wear makeup, she hates high heels and elegant clothes, she doesn't know of any expensive or cheap hobbies. Apparently her psychology is reduced to that of a money-making machine, but I doubt that she is even interested in money.

Old-fashioned tones which captures the absolute dedication to work of the singer from Turin, a tiny body combined with an incredible soprano voice. So when the singer was about to leave for the United States, Occhipinti gladly accepted the invitation to lunch from Teddy Reno, then officially only her manager, to have a chat with her: 'God knows how rare it is to receive an invitation to lunch from Teddy Reno,' he added with satisfaction.

Trousers are best 

Rita was quite surprised that Occhipinti was not at all interested in her business abroad, that he only wanted to talk about herself: 'But we've already seen each other at least a dozen times,' she objected. 'Yes, but I still haven't understood what kind of girl you are. In fact, now that I've seen you in Gian Burrasca, I doubt that you're even a girl.' Not at all kind. The problem then seemed to be the trousers, which had been accepted for quite some time. So much so that she had an easy time responding with irony: 'The whole story about the trousers is starting to annoy me. I wear them because they're comfortable, and also out of modesty. You know, I never sit still for a moment, not just on stage. If I didn't wear trousers I'd be constantly showing off my legs, which are nothing special.' Then she claimed to be a girl, and an old-fashioned one at that: 'I'm not very advanced with ideas and with my body. I'm, as they say, quite childish.' And that had actually been the key to her success: the Mosquito of Turin, as she was nicknamed, or Pel di Carota (carrot skin), had begun performing, encouraged by her father, at the age of 14. In 1962 she had won the Festival of the Unknowns in Ariccia and it was there she had met Teddy Reno, 19 years her senior, who would accompany her into the world of entertainment and whom she would marry six years later in Switzerland (he was already married in a civil ceremony).

A short-lived crush

She told Occhipinti that she had a crush on an eighteen-year-old Brazilian musician, Netinho, drummer for The Clevers. And she announced that at 23 she would be ready to get married; after all, she was right about the date, even if not about the groom. Occhipinti, who believed that, at her age, a girl should necessarily think about a great love, remained skeptical: 'So you're really in love with Netinho?'. She was starting to have doubts: 'At least I was. Last year, when I met him in America, I immediately understood that we would get along. He was simple, spontaneous, kind and affectionate. We met at the theater, because he accompanied me on the drums when I sang. But we saw each other a few times on other occasions, too, in secret.' Apparently her mother didn't agree. She was still a child, after all. 

And yet, Occhipinti insisted: 'Is it true that a good part of your fans have abandoned you?'. She, reiterating that whenever she'd get married she'd cut down but not abandon her work, replied seraphic but proud: 'A singer, of course, will not last forever. But I think I've held up well up until now. In April 1965 they'll grant me a fourth gold record, which means that by that time I'll have sold 4 million 45 rpms. What's more, my latest song, Viva la pappa col pomodoro, is doing very well. Between commitments in Italy and abroad, I'm already busy until the end of the year. So it doesn't seem to me that we can talk about a crisis.' At the café, our journalist changed his mind: 'Rita Pavone has become more likeable to me.' The reason? 'She suffers from lovesickness.'

Here's the Italian original published by Oggi on 20 March 1965: 

RITA PAVONE, il folletto con la voce da gigante

1965 Era stata scoperta a 17 anni. Due anni dopo, grazie anche a Il Giornalino di Gian Burrasca in TV, la cantante torinese era una star. Tra acuti da soprano, modi da ragazzina . E idee chiare sul futuro. 

Paolo Occhipinti, che sarebbe poi stato a lungo direttore di Oggi, all'epoca, nel 1965, non era soltanto un cronista in ascesa, ma anche un apprezzato cantante col nome di John Foster. Per questo, nell'articolo che dedicò a Rita Pavone sul numero 9-10 dell' 11 Marzo 1965 del nostro settimanale, poteva scrivere, unendo ironia e una certa perfidia: 'Conosco Rita Pavone da tre anni e mi sono incontrato con lei una decina di volte, eppure non posso dire di conoscerla. Il ritratto di lei che ho potuto ricostruire fino ad ora ha qualcosa di mostruoso; non parlo del fisico naturalmente. Per quello anzi devo riconoscere che Rita Pavone è molto più carina di persona di quanto non appala vedendola alla televisione. C'è invece nel suo carattere qualcosa che mi irrita: a diciannove anni non mi risulta che si sia ancora innamorata, non ha amiche e non ne vuole avere, non si trucca, odia le scarpe col tacco e gli abiti eleganti, non le si conosce alcun hobby costoso o a un buon mercato che sia. Apparentemente la sua psicologia si riduce a quella di una macchina per fare soldi, ma dubito persino che anche i soldi le interessano'. 

Toni d'altri tempi che però coglievano l'assoluta dedicazione al lavoro della cantante torinese, un fisico da scricciolo unito a un'incredibile voce di soprano. Così che quando la cantante si apprestò a partire per gli Stati Uniti, Occhipinti accolse con piacere l'invito a pranzo di Teddy Reno, allora ufficialmente soltanto suo manager, per fare quattro chiacchiere con lei: 'Dio sa quanto sia raro ricevere un invito a pranzo da Teddy Reno', aggiungeva soddisfatto. 

Meglio i pantaloni

Rita si rivelò piuttosto sorpresa dal fatto che Occhipinti non fosse affatto interessato alla sua attività all'estero e che volesse solo parlare di lei: 'Ma ci siamo già visti almeno una dozzina di volte', obiettò. 'Sì, ma io non ho ancora capito che tipo di ragazza tu sia. Anzi, ora che ti ho veduta in Gian Burrasca, dubito anche che tu sia una ragazza.' Tutt'altro che gentile. Il problema poi sembravano essere i pantaloni, sdoganati già da un bel po'. Tanto che lei aveva gioco facile a rispondere con ironia: 'La storia dei pantaloni incomincia a scocciarmi. Li porto perchè sono comodi, e poi per pudicizia. Sai, io non sto mai ferma un attimo, non solo sulla scena. Se non portassi i calzoni metterei continuamente in mostra le gambe, che non sono niente di speciale'. Poi rivendicava di essera una ragazza, e pure all'antica: 'Io non sono molto avanti con le idee e col fisico. Sono, come si dice, abbastanza infantile'. E quella in realtà era stata la chiave del successo: la Zanzara di Torino, com'era stata soprannominata, o Pel di Carota, aveva cominciato a esibirsi, incoraggiata dal papà, a 14 anni. Nel 1962 aveva vinto il Festival degli Sconosciuti di Ariccia e proprio lì aveva conosciuto Teddy Reno, 19 anni di più, che l'avrebbe accompagnata nel mondo dello spettacolo e con cui si sarebbe sposata sei anni dopo in Svizzera (lui era già sposato civilmente). 

Una cotta di breve durata

A Occhipinti raccontò di avere una cotta per un musicista brasiliano diciottene, Netinho, batterista degli The Clevers. E annunciò che a 23 anni sarebbe stata pronta a sposarsi; in fondo sulla data, anche se non sul candidato sposo, ci prese. Occhipinti, secondo cui, alla sua età, una ragazza doveva per forza pensare a un grande amore, restava scettico: 'Allora sei davvero innamorata di Netinho?'. Lei iniziava ad avere dubbi: 'Per lo meno lo ero. L'anno scorso, quando l'ho conosciuto in America, ho capito subito che saremmo andati d'accordo. Era semplice, spontaneo, gentile e affettuoso. Ci incontravamo in teatro, perché lui mi accompagnava alla batteria quando cantavo. Ma ci siamo visti qualche volta anche in altre occasioni, di nascosto'. Pare che la mamma non fosse tanto d'ccordo. Una bambina ancora, in fondo. Eppure, Occhipinti incalzava: 'È vero che buona parte dei tuoi fans ti hanno abbandonata?'. Lei, ribadendo che se si fosse sposata avrebbe ridotto ma non abbandonato il suo lavoro, ribatteva serafica ma fiera: 'Un cantante, è chiaro, non può durare in eterno. Io però credo di aver resistito bene fino ad ora. In Aprile 1965 mi consegneranno il quarto disco d'oro, il che significa che per quell'epoca avrò raggiunto la vendita di 4 milioni de 45 giri. Per di più la mia ultima canzone, La pappa col pomodoro, sta andando molto forte. Tra impegni in Italia e all'estero, sono già occupata fino alla fine dell'anno. Non mi sembra quindi che si possa parlare di crisi'. Al caffè, il nostro giornalista si era ricreduto: 'Rita Pavone mi è diventata più simpatica'. Motivo? 'Soffre di mal d'amore'. 


RITA PAVONE, a duende com voz de gigante

Ela foi descoberta aos 17 anos. Dois anos depois, graças também à mini-série 'O diário de Joãozinho Tempestade' (Il Giornalino de Gian Burrasca), a cantora de Turim se torna uma  estrela de 1a grandeza. Entre as notas altas de uma soprano e modos de menina, Rita tem ideias claras sobre o futuro. 

Paolo Occhipinti, que mais tarde seria diretor da revista Oggi por muito tempo, na época, em 1965, não era apenas um repórter em ascensão, mas também um cantor popular chamado John Foster, tendo levado 'Amore scusami' ao 1o. posto das paradas italianas e vários outros países. Por isso, no artigo que dedicou a Rita Pavone, no número 9-10 de 11 Março 1965 da nossa revista semanal, pôde escrever, combinando ironia e uma certa perfídia: 'Conheço Rita Pavone há três anos e encontrei-me com ela cerca de dez vezes, mas não posso dizer que a conheço. O retrato que consegui construir dela até agora tem algo de monstruoso. Não estou falando do físico, é claro. Por isso, devo admitir que Rita Pavone é muito mais bonita pessoalmente do que parece quando vista na televisão. Porém, há algo em sua personalidade que me irrita: aos dezenove anos acho que ela ainda não se apaixonou, não tem amigas e não quer ter, não usa maquiagem, odeia sapatos de salto alto e vestidos elegantes, não tem hobbies caros ou baratos. Aparentemente, a psicologia dela se resume à uma máquina de fazer dinheiro, mas duvido até que ela esteja interessada em dinheiro'.

Tons de outra época que capturaram a dedicação total ao trabalho da cantora de Turim. Um corpo pequeno que produz uma incrível voz de soprano. Quando a cantora estava de partida para os Estados Unidos, Occhipinti aceitou prazeirosamente o convite para almoçar com Teddy Reno, então oficialmente apenas o seu empresário, para conversar com ela: 'Só Deus sabe a raridade de se receber convite para almoçar com Teddy Reno', acrescentou com satisfação.  

Calças compridas são melhores

Rita ficou bastante surpresa com o fato de Occhipinti não estar nem um pouco interessado em suas atividades no exterior e só querer falar sobre ela: 'Mas já nos vimos pelo menos uma dúzia de vezes', retorquiu ela. 'Sim, mas ainda não descobri que tipo de garota você é. Na verdade, agora que vi você em Gian Burrasca, duvido até que você seja uma menina'. Longe de ser gentil. O problema então parecia ser as calças compridas, que já as usava há tempos. Tanto que ela teve facilidade em responder com ironia: 'Esse furor todo sobre calças compridas está começando a me irritar. Eu as uso porque são confortáveis ​​e por modéstia. Você sabe, eu nunca fico parada por um momento, não apenas no palco. Se eu não usasse calças, estaria constantemente exibindo minhas pernas, que não tem nada de especial.' Depois, ela afirmou ser uma menina, e ainda por cima antiquada: 'Não sou muito avançada em termos de ideias e desenvolvida fisicamente. Sou, como dizem, bastante infantil'. E essa foi a chave do seu sucesso: o Mosquito de Turin, como era apelidada, ou Pele-de-Cenoura, começou a se apresentar ao público, incentivada pelo pai, aos 14 anos. Em 1962, venceu o Festival dos Desconhecidos de Ariccia e foi lá que conheceu Teddy Reno, 19 anos mais velho, que a acompanharia ao mundo do entretenimento e com quem se casaria seis anos depois na Suíça (ele já era casado no civil).

Uma paixão de curta duração

Ela contou a Occhipinti que tinha uma queda por um músico brasileiro de dezoito anos, Netinho, baterista do conjunto de rock The Clevers. E anunciou que aos 23 anos estaria pronta para se casar; Rita acertou a data, mesmo não tendo acertado o noivo. Occhipinti, que acreditava que uma garota na sua idade, teria necessariamente, que pensar em um grande amor, continuou cético: 'Então, você está mesmo apaixonada por Netinho?'. Ela estava começando a ter dúvidas: 'Pelo menos eu estava. No ano passado, quando o conheci na América, senti imediatamente que nos daríamos bem. Ele era simples, espontâneo, gentil e carinhoso. Nos conhecemos no teatro, porque ele me acompanhava na bateria quando eu cantava. Mas também nos vimos algumas vezes, em outras ocasiões, secretamente'. Parece que a mãe não concordou muito. Afinal, ainda é uma garotinha. Mesmo assim, Occhipinti insistiu: 'É verdade que grande parte dos seus fãs te abandonaram?'. Ela, reiterando que quando se casar reduzirá mas não abandonará o trabalho, respondeu contemplativamente mas orgulhosa: 'Uma cantora, é claro, não pode durar para sempre. Mas acho que me saí bem até agora. Em abril de 1965, me darão o quarto disco de ouro, o que significa que então terei atingido a venda de 4 milhões de 45 rpms. Além disso, minha última música, 'Viva la pappa col pomodoro', está vendendo muito bem. Entre compromissos na Itália e no exterior, já tenho a agenda ocupada até o final do ano. Portanto, não me parece que possamos falar em crise'. No café, o nosso jornalista mudou de opinião: 'Rita Pavone tornou-se mais simpática para mim.' Razão? 'Ela sofre de saudades de amor'.

Paolo Occhipinti aka John Foster on the cover of 'Amore scusami', his #1 hit in 1964

No comments:

Post a Comment